mercoledì 30 ottobre 2013

#nessunoselacerca

Di DonneViola
Ricapitolando.
Questa la conversazione di ieri sera in merito al lancio da parte di Linea Gialla
di un servizio su uno stupro
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Questo il lancio del servizio che abbiamo criticato subito attraverso twitter e qui:
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Posto che non sappiamo come sia stato affrontata la questione in studio in quanto non abbiamo potuto vedere la trasmissione e ci rifaremo se la troveremo in streaming , riteniamo che un lancio così sia veramente deleterio.
Gli amici l’hanno violentata ma lei se l’è cercata?
Già nel titolo c’è la colpevolizzazione della vittima di stupro.
E’ da anni che continuiamo a ripetere che bisogna cambiare il linguaggio.
Nessuna persona cerca la violenza, nessuna donna cerca uno stupro,
Darlo già come opzione in un titolo è pericoloso.
Per questo chiediamo a Salvo Sottile di rettificare in trasmissione questo lancio di servizio, prendendo e facendo prendere coscienza ai telespattori sull’importanza dell’uso delle parole.
Vi terremo aggiornati.
Intanto potete chiedere a @la7tv di prendere le distanze dal titolo del servizio con #nessunoselacerca

giovedì 10 ottobre 2013

Noi del coordinamento difesa 194 della Regione Toscana NON CI STIAMO!

COMUNICATO COORDINAMENTO DIFESA 194  
DURO COLPO DELLA REGIONE TOSCANA ALLA LEGGE 194. INCIDENTE DI PERCORSO O ARRETRAMENTO CULTURALE? 
LA REGIONE DIA UN SEGNO CHE QUESTA E’ SEMPRE LA TERRA DEI DIRITTI!  
E’ ormai evidente che anche la Regione Toscana non è più quell’isola felice che si racconta. 
Oggi è stata bocciata in Consiglio Regionale una mozione a tutela dell’efficace applicazione della legge 194/78 sull’interruzione volontaria di gravidanza. La bocciatura è ancor più grave in quanto la mozione è frutto di un lavoro comune tra le consigliere e le associazioni delle donne.  
 Ricordiamo che la legge 194/78 è una legge dello Stato, una conquista delle donne per vedere tutelati autodeterminazione e diritto alla salute della donna stessa. La legge oltretutto chiama le Regioni a vigilarne l’applicazione. Già ora sappiamo che sono aumentati gli aborti clandestini e gli aborti all’estero. 
Ci chiediamo a questo punto cosa intenda fare la Regione Toscana.  
Ancora non vogliamo credere  che l’istituzione regionale non sia intenzionata a difendere il diritto delle donne all’autodeterminazione ed alla salute, vogliamo ancora pensare che sia stato un incidente di percorso. 
Chiediamo quindi un immediato segnale:  che il Presidente della Commissione Sanità Remaschi e l’assessore Marroni istituiscano in tempi rapidissimi il tavolo regionale concordato il 25 giugno con le associazioni e il coordinamento in difesa della 194. 
E che il Presidente Rossi dimostri con i fatti e non con le parole se questa è ancora la terra dei diritti.
 Il coordinamento difesa 194
Composto da:
Circoli PRC Zona Mugello, Lista civica Libero Mugello , Ass. Libere Tutte Firenze, Giardino dei Ciliegi, Lemusiquorum, Intersexioni, Laboratorio per la Laicità, Medicina democratica-Firenze Partito della Rifondazione Comunista, Verdi, Sinistra Ecologia e Libertà, per UnAltraCittà - Lista di cittadidanza Firenze, PSI - Borgo San Lorenzo, Coordinamento donne Camera Lavoro CGIL Firenze, AIED sezione Pisa, Giovani Comunisti Firenze, Se Non Ora Quando? - Firenze, Associazione Artemisia, Giovani Comunisti Toscana, Libertà e Giustizia - Nazionale, Comitato donne 13 febbraio Pisa, Comitato SNOQ Livorno, Ass. A.R.PA. di Massa, Comitato ARCI Firenze, Rete donne SEL, Gruppo donne “Le voltapagina”, Se Non Ora Quando? - Catania, ALBA, M5S Mugello, Coordinamento “Violenza di Genere e Sessismo. Come Intervenire”,CUB Sanità, Filo Rosso,USB Federazione Firenze,Comitato Donne del 13 febbraio di Siena, AISDO (Associazione Italiana per il Sostegno e lo Studio  del Disagio della Donna), Associazione Nosotras Onlus

mercoledì 9 ottobre 2013

ARPA aderisce all'appello Decreto Femminicidio: "NON IN MIO NOME"

Decreto femminicidio: “Non in mio nome”

8 ott

Il dopo Paestum 2013 da cui vorremmo ripartire

Paestum non è stata uguale per tutte. L’indizione originaria, mirata in primo luogo a costruire un dialogo costruttivo tra femminismi diversi, situati in parole e pratiche diverse, ha fatto emergere lo iato che intercorre tra una presa di parola politica più spostata su ciò che accade fuori di noi e una presa di parola tesa a consolidare la pratica di relazione tra donne. Se è vero che il conflitto finale per alcune è stato un “colpo di spugna”, per molte altre è stato un far emergere la contraddizione, probabilmente troppo assopita nelle plenarie, con qualche punta di conflitto più esplicito nei tavoli.
Al di là del conflitto vorremmo continuare la discussione e vorremmo anche rilanciare il nostro desiderio, il nostro bisogno, di non far cadere nel nulla l’esigenza di molte, seppure non di tutte, di prendere parola pubblica sul decreto anti-femminicidio. Se le leggi non ci hanno mai riguardate è pur vero che oggi queste si consumano fino in fondo sui nostri corpi, ci usano come ci usa il neoliberismo. Pertanto, come venuto fuori anche in chiusa dell’assemblea, pubblichiamo qui questo appello a cui chiediamo di aderire come singole, associazioni, collettivi per continuare lungo questo crinale di presa di posizione diretta rispetto ai meccanismi di strumentalizzazione dei nostri corpi.
Il decreto 93/2013 in discussione in questi giorni in Parlamento per la conversione in legge, inserisce norme di contrasto al femminicidio con una forte impronta securitaria in un pacchetto in cui si dichiara la donna come un “soggetto debole” da tutelare da se stessa, tanto da toglierle anche il diritto di autodeterminazione nella possibilità di revocare la querela, e dando maggior potere al sistema di controllo poliziesco. Per questo e per tutto quello che si sta consumando sui nostri corpi, qui diciamo che tutto ciò non può essere fatto nel nome delle donne, di tutte e di ciascuna: “Non in mio nome”. Ed è da qui che vorremmo ripartire per il nostro “dopo Paestum”.
(oltre al blog di Paestum per aderire aspettiamo la vostra email a noinmionome@gmail.com)

Prime adesioni

Oria Gargano
Anna Simone
Luisa Betti
Milva Pistoni
Federica Giardini
Stefania Cantatore
Antonella Petricone
Anna Verdelocco
Lucia Ferilli
Vittoria Camboni
Viola Lomoro
Valeria Mercandino
Nicoletta Stellino
Teresa Di Martino
Eleonora Forenza
Roberta Paoletti
Giorgia Bordoni
Federica Castelli
Alessandra Chiricosta
Ingrid Colanicchia
Sabrina Di Lella
Teresa Di Martino
Alessia Dro
Serena Fiorletta
Angela Iamboglia
Gaia Leiss
Simona Pianizzola
Casa delle donne Lucha Y Siesta (Roma)