Non ci potrà essere un futuro senza violenza sulle donne se oltre alla forma delle cose non si cambia il contenuto.
Non riteniamo sufficiente togliere il nome dell'assassino dalla Fondazione (forma), non capiamo quali siano i valori (contenuti) in cui si riconosce questa Fondazione che nasce per portare avanti il ricordo di un assassino.
Comprensibile il dolore di una famiglia che piange la perdita di un giovane uomo, ma senza una posizione chiara di condanna di quanto avvenuto, un femminicidio seguito da un suicidio, non potrà esserci un futuro diverso.
Nel contrasto alla violenza maschile sulle donne troppe volte si fa confusione fra chi è vittima e chi è carnefice. In questa storia la vittima è Elisa Amato.
#TOSCA Coordinamento toscano centri antiviolenza
"Provo stupore e rabbia. Il messaggio che passa confonde il femminicida con la vittima. Non si da abbastanza voce alla reale vittima di questa tragedia, mia sorella Elisa. Non è l’intenzione che ci indigna, ma il messaggio che ne deriva." (Elena Amato)
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