I nostri servizi

I servizi che la A.R.PA. offre sono rivolti alle donne che hanno subito violenza e chiedono aiuto. L’associazione offre anche un servizio alle/ai figli/e delle donne accolte.

L’attività di A.R.PA. si caratterizza per alcuni principali servizi:


    • Accoglienza e ascolto telefonico 
    • Ospitalità in emergenza (h 72)
    • Casa rifugio
    • Casa di transizione (Casa di seconda accoglienza)
    • Gruppi di sostegno
    • Servizio specialistico di psicologia
    • Assistenza legale - Consulenza legale: civile, penale, minorile
    • Orientamento e accompagnamento al lavoro

    A questi si affiancano alcune importanti attività quali la sensibilizzazione, promozione, comunicazione e ricerca che garantiscono la competenza crescente del personale e la diffusione di una cultura di genere rispettosa della dignità delle donne.

    Nel corso degli anni infatti l’attività dell'associazione si è sviluppata su vari piani ampliando l’area di intervento a nuove problematiche e iniziative culturali, di prevenzione, di sensibilizzazione, di formazione ad altri soggetti, di ricerca, di documentazione, di produzione di materiale documentario, di impegno in campo legislativo, di messa in rete e di coordinamento locale e regionale.

    Accoglienza e ascolto telefonico 

    ARPA, gestisce l’ascolto telefonico e personale con le donne maggiorenni, italiane e straniere, che contattano il Centro antiviolenza per problemi di violenza subiti prevalentemente da parte di uomini con cui hanno, o hanno avuto, una relazione affettiva e intima.

    Il primo contatto col Centro DUNA viene preso spesso dalla diretta interessata, può però capitare che chiami un familiare, un’amica, o altri professionisti della Rete territoriale. Viene in ogni caso offerto un ascolto, data indicazione delle modalità secondo cui la donna stessa può contattare il Centro per richiederne l’intervento. E’ importante che sia la donna direttamente interessata a decidere di compiere il primo passo per uscire da una situazione di violenza e si attivi di conseguenza.

    Il tipo di intervento adottato è caratterizzato dall’importanza assegnata alla relazione tra donne. Per costruire libertà e autonomia femminili anche in situazioni di grande disagio e sofferenza come queste, si punta cioè sul rapporto che si instaura tra la donna che viene accolta e l’operatrice.

    La relazione viene agita su un piano di reciprocità. L’operatrice riconosce il punto di vista della donna, il suo desiderio, la sua progettualità, confermandole una specifica competenza sulla propria situazione. La donna che si rivolge al Centro con una richiesta di aiuto riconosce implicitamente la competenza relazionale dell’operatrice, la sua esperienza sul problema della violenza e la sua conoscenza delle risorse presenti nel territorio.

    Colloquio telefonico

    Generalmente il primo colloquio è telefonico. L’operatrice che risponde, se la donna può parlare liberamente, raccoglie la sua esperienza, rassicura l’interlocutrice sulla riservatezza della conversazione e cerca di stabilire con lei una comunicazione significativa. Il primo passo è aiutare la donna a esplicitare il suo bisogno e il suo problema e quindi di verificare se c’è una competenza del Centro, spiegando nel contempo cosa esso può offrire. Viene fatta una prima valutazione della pericolosità della situazione vissuta dalla donna e dai suoi figli.

    Telefono Accoglienza h 24: 377 6994263

    Colloquio personale

    Il colloquio viene proposto alla donna come uno spazio riservato e competente in cui esprimere vissuti, raccontare l’esperienza e definire un percorso e una strategia per uscire dalla violenza. Il lavoro delle operatrici consiste nell’offrire una consulenza specifica e competente sulla situazione portata da ogni singola donna, fornire informazioni, fare un’analisi della pericolosità della situazione, evidenziare alla donna i punti di forza che emergono dal suo stesso racconto, affiancarla nel percorso decisionale e protettivo.

    Individuati insieme i problemi da affrontare e le risorse disponibili, si stabilisce con la donna una serie di obiettivi realisticamente realizzabili, in un progetto con tempi e compiti il più possibile definiti. All’interno di questo progetto le operatrici sostengono la donna nella sua attività di contatto con la rete delle risorse territoriali (Servizi Sociali, Forze dell’Ordine, ecc.), fungendo da collegamento e vincolandosi ad operare con il suo consenso mediazioni per lei vantaggiose.

    Il colloquio può diventare così un’occasione importante per individuare e nominare l’oppressione, decolpevolizzarsi, uscire dal silenzio e dall’isolamento e trovare risorse interne e strade concrete per proteggersi e cambiare la situazione esistente.

    Ospitalità in emergenza (h 72)

    Abbiamo una struttura "cuscinetto" per donne italiane e straniere – con o senza figli/e minori – vittime di maltrattamenti e violenza di genere, ad alto rischio di incolumità e che necessitino di un’immediata ospitalità e che per questo si siano rivolte alle Forze dell’ordine, o ai Pronto Soccorso, ai Servizi Sociali, o direttamente alla Centro Antiviolenza D.U.N.A. o ad un altro Centro antiviolenza della rete.

    Casa Rifugio

    Le case rifugio sono state concepite per offrire alle donne un luogo sicuro in cui sottrarsi alla violenza del (ex)partner, che spesso aumenta nel periodo in cui la donna tenta di separarsi.

    È un luogo in cui intraprendere con tranquillità un percorso di allontanamento emotivo e materiale dalla relazione violenta e ricostruire con serenità la propria autonomia

    La casa rifugio offre protezione alle donne maggiorenni con o senza figli/e, italiane e straniere, che subiscono violenza accogliendole presso strutture ad indirizzo segreto. Nella casa rifugio lavorano operatrici esperte, psicologhe/psicoterapeute e un’educatrice per le/i bambine/i che offrono loro sostegno emotivo e pratico in un delicato momento di passaggio e di cambiamento. Viene garantito inoltre approvvigionamento alimentare e di beni di prima necessità al fine di sostenere coloro che non hanno alcuna fonte di reddito.

    I bambini e bambine che seguono la madre e vengono ospitati nelle case, hanno vissuto periodi di profonda violenza, assistendo alle violenze e spesso sono loro stessi vittime di maltrattamenti fisici, psicologici a volte anche sessuali. La violenza assistita ha ripercussioni su tutta la sfera del minore: mina la fiducia nella relazione, indebolisce le potenzialità di apprendimento, lascia “segni” sui comportamenti interpersonali.

    Casa di transizione (seconda accoglienza)

    La casa di transizione o di seconda accoglienza offre alle donne, dopo il periodo di ospitalità nelle case rifugio, una sistemazione abitativa autonoma per un periodo più lungo

    L’ospitalità è garantita per un periodo massimo di 2 anni. È previsto l’intervento di un’operatrice nelle case che offre alle donne ospiti sostegno emotivo e pratico.

    Obiettivi:

    • sostenere azioni di prevenzione per ridurre il rischio di rientro della donna presso la fonte della violenza per mancanza di possibilità di sostenere una vita autonoma;
    • progressivo recupero di autonomia da parte della donna e ri-costruzione di un clima sereno ed equilibrato a beneficio dei minori.

    Gruppi di sostegno

    Possono parteciparvi tutte le donne che hanno voglia di fare un percorso di consapevolezza della propria situazione di violenza, e allo stesso tempo di rafforzamento di sé come donna per affrontare la situazione in atto e recuperare le energie per ripartire. E’ un percorso di durata variabile con incontri settimanali condotti dalle nostre psicologhe e psicoterapeute.

    Gli esiti dei gruppi sono molto positivi: molte donne hanno maturato la definitiva separazione dal maltrattante, sottolineando un aumento del proprio benessere psicofisico e una maggiore consapevolezza di sé e delle dinamiche della violenza, prevenendo in questo modo eventuali ricadute in simili situazioni di sopruso. Questa positività dell’intervento è dimostrata anche dal fatto che negli anni si è riscontrato un incremento delle richieste di partecipazione e di partecipanti per gruppo.

    Servizio specialistico di psicologia

    La finalità del Servizio è quella di far emergere il fenomeno del maltrattamento sui bambini/e e sulle donne, promuovere modelli culturali basati sulla libertà di genere e prevenire il rischio di trasmissione trigenerazionale e transgenerazionale della violenza di genere.

    Offre percorsi di sostegno psicologico per le donne che hanno subito violenza e percorsi di sostegno alla genitorialità per le donne con figli/e e che hanno subito violenza da partner/ex partner nelle relazioni di intimità. 

    Obiettivi:

    • offrire alle donne che vivono situazioni di violenza percorsi di sostegno psicologico alla genitorialità, lavoro sulla diade e parent training;
    • offrire alle donne adulte che hanno subito violenze, maltrattamenti e abuso sessuale (anche nell’infanzia) percorsi focalizzati sul trauma;
    • offrire consulenza agli operatori che si occupano di minori in situazioni di pregiudizio;
    • costruire una rete con gli altri servizi e istituzioni preposti alla tutela dei minori;
    • interventi di prevenzione primaria alla violenza di genere rivolti ai contesti educativi.

    Assistenza legale e consulenza civile, penale e minorile

    L’Ufficio legale offre consulenza legale gratuita penale, civile, minorile, per tutte le donne che si rivolgono al Centro per l’ascolto e l’accoglienza. Le donne vengono informate dei loro diritti sostanziali e procedurali, e delle soluzioni giudiziarie possibili da intraprendere per risolvere la loro situazione di disagio. Le avvocate del CAV DUNA sono iscritte all'albo del gratuito patrocinio e seguono le donne che vengono prese in carico in tutte le fasi del processo penale e civile (art.2, comma 1 L.119/2013).

    Orientamento e accompagnamento al lavoro

    Il servizio ha lo scopo di potenziare le risorse personali ed ambientali messe in campo dalla donna nella ricerca attiva del lavoro, al fine di favorirne l’autonomia economica e facilitare la ristrutturazione del percorso di vita dopo i maltrattamenti vissuti. L’accompagnamento al lavoro vuol veicolare, infatti, possibilità concrete di autodeterminazione, passando attraverso un processo di consapevolezza e potenziamento personale e territoriale che permetta alla donna di rompere l’isolamento socio culturale nel quale è stata confinata dalle violenze, riscoprendosi come soggettività attiva e di valore.

    Cosa offre il servizio:

    • Colloqui individuali di orientamento e accompagnamento al lavoro
    • Laboratori motivazionali
    • Mediazione con soggetti della rete
    • Tutoraggio dei percorsi
    Privacy e riservatezza

    A.R.PA. garantisce la privacy e la tutela della riservatezza alle donne sia nella fase di intervento diretto che a percorso concluso.