giovedì 18 maggio 2017

TOSCANA PRIDE 2017

Anche per questo anno 2017 ARPA aderisce al Toscana Pride che si svolgerà il 27 Maggio ad Arezzo!

Il TOSCANA PRIDE nasce dal coordinamento regionale delle associazioni e dai gruppi organizzati che operano nello spazio LGBTIQA+ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali, Intersessuali, Queer, Asessuali), al fine di promuoverne la piena cittadinanza. Il nostro intento è quello di trasformare l’indignazione, la paura e la rabbia per i soprusi e le discriminazioni in PARTECIPAZIONE ATTIVA e COSTRUTTIVA.
Come soggetti presenti concretamente sui territori, direttamente impegnati a rispondere ai molteplici bisogni delle persone LGBTIQA+, uniti in un coordinamento per rafforzare la nostra voce, rivendichiamo il ruolo di soggetto politico nel dialogo con le istituzioni, in merito alle politiche che incidono sulle nostre vite. 
TOSCANA PRIDE è un progetto regionale e per questo motivo itinerante, partito dal capoluogo (Firenze 2016) percorrerà la strada dei diritti toccando tutte le province e le differenti realtà geografiche della Toscana. 

Il 27 maggio sarà Arezzo ad ospitare l'evento finale 2017. Una “piccola città dall'anima antica”, conosciuta non solo per il proprio patrimonio artistico-culturale, ma anche per la profonda tradizione rurale e artigianale in cui è immersa, che negli ultimi anni ha visto inasprirsi atteggiamenti di chiusura e divisione, talvolta sfociati in dimostrazioni di vera e propria intolleranza. Toscana Pride ad Arezzo per portare l'arcobaleno in una realtà ancora molto chiusa e conservatrice, per portare sorrisi e abbracci laddove c'è timore e diffidenza ad accogliere le differenze, per unire tutta la cittadinanza in una strada che include chiunque, per ribadire che si può e si deve essere ciò che si è, senza paura e con orgoglio, anche nelle cittadine di provincia, nelle campagne o in montagna. 

Contesto 2017 

In Italia da nemmeno un anno è entrata in vigore la legge sulle Unioni Civili e la giurisprudenza continua ad emettere sentenze in difesa del preminente interesse del/della minore, sottolineando, in maniera stridente, il colpevole vuoto lasciato dalla politica in materia di tutela dei diritti delle bambine e dei bambini nati all’interno di famiglie omogenitoriali. La piena uguaglianza e dignità alle coppie dello stesso sesso non è ancora stata riconosciuta. 
Le iniziative di Enti Locali, Università e Istituti d'istruzione hanno prodotto piccoli grandi miglioramenti concreti e una parte dei media comincia, seppur lentamente, a diminuire la diffusione di un’immagine stereotipata dell’universo LGBTIQA+. 
Rispetto però a questi primi positivi mutamenti, anche secondo il rapporto 2016 di ILGA l’Italia è il paese dell’Europa occidentale che meno tutela i diritti umani delle persone omosessuali, bisessuali e trans e in cui maggiori sono le discriminazioni. 
Le iniziative di legge per il contrasto alla violenza omo-bi-transfobica sono bloccate e non prevedono nessuna efficace misura rispetto ai fenomeni del bullismo e dell'incitamento all'odio, in un contesto in cui quotidianamente assistiamo a fenomeni di propaganda violenta basata su menzogne e/o concetti privi di ogni base di realtà. Le spinte conservatrici in atto non riguardano solo l’Italia ma arrivano anche dal resto del mondo, dai movimenti nazional-populisti europei all’America di Trump, con il serio rischio che non vengano pienamente garantiti neppure diritti riconosciuti e dati per acquisiti, come l'interruzione volontaria della gravidanza, le pari opportunità di genere, la laicità dello stato e la democrazia.