Sabato 30 marzo la Rete Antisessista MS è partita per Verona con un pullman organizzato dalla Cgil e data la continua richiesta di posti, molte e molti si sono organizzati/e con macchinate e/o pulmini, in partenza da Massa Carrara, per un'Italia laica e libera dagli integralismi.
A Verona, infatti, il 29/30/31 marzo si è tenuto il Wcf ( World Congress of Families), ovvero il congresso mondiale delle famiglie, che ha visto la partecipazione di esponenti di diversi paesi europei ed extraeuropei con posizioni oscurantiste e pericolose, paesi dove l’omosessualità è reato o viene perseguita, dove l’aborto è illegale o dove vengono sistematicamente presentati progetti di legge per renderlo tale. Non sono mancati ministri del nostro governo come Fontana, già conosciuto per le sue posizioni antiabortiste ed omofobe, Bossetti ministro dell'istruzione, Salvini e il senatore Pillon "padre" del ddl che mette a rischio l'incolumità di donne e minori, nonché cerca di osteggiare il divorzio.
I gruppi e gli individui che si identificano con l’agenda ideologica del WCF sono per la “famiglia tradizionale” (cioè patriarcale ed eterosessuale), contro l’aborto e i diritti riproduttivi, contro i matrimoni gay e i diritti LGBTQI, contro il divorzio, gli studi di genere e l’immigrazione.
Nel 2014, il Southern Poverty Law Center (organizzazione USA senza fini di lucro, impegnata nella tutela dei diritti delle persone) ha incluso il Congresso Mondiale delle Famiglie nella lista dei gruppi d’odio. Il WCF, hanno scritto, «promuove una visione rigida della famiglia, basata esclusivamente sul matrimonio di un uomo eterosessuale con una donna eterosessuale e i loro figli biologici […]. Strettamente connessa a questa ideologia è un’aderenza a rigidi ruoli di genere binari, in cui gli uomini sono i capi della famiglia e le donne le loro aiutanti e le fattrici dei loro figli».
Il 30 quindi da Massa Carrara, come da tutta Italia, abbiamo risposto numerose e numerosi alla chiamata del movimento Non Una Di Meno e ci siamo ritrovate/i in piazza a Verona in un corteo, concretizzazione di una grande rete, fondamentale per parlare un linguaggio forte e corale, che sia in grado di contrastare i violenti e i reiterati attacchi alla libertà di donne e uomini. In particolare ai diritti conquistati negli anni passati dalle battaglie democratiche del movimento delle donne per la laicità dello Stato e per affermare nella società italiana i temi dell'autodeterminazione, dei diritti e della libertà.
A.R.PA. è un ‘associazione di Promozione Sociale che nasce nel gennaio 2001 dall’incontro di un gruppo di donne impegnate nel contrasto alla violenza di genere, interessate all’approfondimento delle tematiche di genere e delle politiche delle pari opportunità.
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