Ieri sera all'iniziativa
"Senza giacca e cravatta. La diversità è oro"
organizzata dal movimento nato un anno fa a seguito dell'insulto scritto sul muro della Libreria Ali di Carta dei fratelli Niccolai in Piazza Aranci, come ARPA abbiamo portato il nostro contributo attraverso un racconto creato da Ilaria Tarabella:
Le sorelle disobbedienti
C'erano una volta e ci sono ancora donne sorelle figlie della madre terra che hanno creato in anni di raccolta di saperi, sacrifici e impegno un luogo per altre sorelle. Un luogo dove esprimere ogni tipo di abuso e sopruso, un luogo di donne per le donne, uno spazio di libertà.
C'era una volta e c'è ancora un grande e potente mostro in giacca e cravatta, il Pater Archon, che cerca in tutti i modi di mangiare tutte le sorelle che disobbediscono al suo volere, che si ribellano alla sottomissione e che creano luoghi per sostenere altre sorelle disobbedienti.
Un giorno le sorelle, che credono fortemente nella forza delle donne, studiano un piano affinché il mostro Pater Archon venga sconfitto.
Chiamano a raccolta tutte e tutti coloro che sono ritenute e ritenuti disobbedienti, tutte e tutti coloro a cui sono state mangiate le persone più care, tutte e tutti coloro che vengono man mano aggiunti alla lista del mostro come ribelli, difformi, non naturali, senza giacca e cravatta. Una volta arrivate tutte le persone convocate decidono che è giunta l'ora di creare un potente antidoto al Pater Archon, e tutte e tutti gridarono insieme frasi di giubilo e di incitamento. Cominciano diversi scambi di opinione, chi pensa ad un'arma, chi pensa ad un veleno, chi pensa ad un virus, chi pensa all'impiccagione usando la tanto amata cravatta del mostro, ma le sorelle sorridenti dicono: "possiamo scegliere e siamo libere di farlo, in base a ciò che conosciamo, possiamo decidere di indossare giacca e cravatta e usare le stesse identiche modalità del mostro, oppure possiamo decidere e scegliere un nostro modo, diverso, antico quanto nuovo!"
La decisione è presa, si tratta di iniziare a costruire ciò che sarà in grado di abbattere il mostro, ha forma, ha vita, ha cuore, ha abiti comodi o succinti, è libera, essa è Sofia, essa è sapienza, essa è conoscenza, essa abbatterà il mostro.
La storia fine non ha perché tutto deve ancora compiersi, la strada è lunga, ma le sorelle sono tante e soprattutto libere, indecorose e immortali.