Siamo quasi alla fine dell'anno 2011 e dal 1184 (Concilio di Verona che stabilì l'inizio dell'inquisizione) ne è passato di tempo.
Ma qual'è il nesso che accomuna l'allora all'oggi?
Il passaggio dalla Santa alla Civile Inquisizione.
Cosa voglio dire con questo? Che la caccia alle streghe e la resistenza alle rivoluzioni culturali, alle nuove idee e concezioni del mondo, del modo di fare politica, del modo di vivere la polis (nel vero senso etimologico del termine) sono più che attuali. La sottile differenza è che vivendo in un periodo in cui la Chiesa ha in qualche modo perso molta della sua credibilità, non è più suo il "compito" di giudicare l'eresia di turno, ma ha trovato un valido sostituto, tutta quella parte di società civile che rancorosa, si accanisce su tutte/i e tutto, sparando a zero su chiunque la pensi in maniera differente!
Metto in evidenza questo "nuovo vecchio costume" perchè come al solito sono le donne che ne fanno le spese più alte, ne è dimostrazione la lotta per la gestione del potere da sempre agita sui corpi e sulle menti delle donne.
Risulta molto più facile dare la caccia alle streghe che confrontarsi, ragionare ed approfondire. Gli esempi che potrei fare sono molti, ne metterò in campo solo alcuni e lascio a voi le libere conclusioni:
-Si pensa alle escort o alle donne che puntano sull'aspetto fisico per arrivare, ma non si pensa a chi sfrutta, a chi richiede certe prestazioni, a chi contribuisce ad alimentare un certo tipo di subcultura!
-Si pensa ai delitti per passione e gelosia, non si pensa direttamente alle vittime di questi efferati omicidi consumati spesso tra le mura domestiche, sembra quasi un voler edulcorare (per non dire giustificare) certi atti!
-Si pensa che sia giusto che le donne se ne stiano a casa a fare le casalinghe, invece che perder tempo a lavorare fuori e portare via tempo e spazio alla famiglia, ai figli, tanto ci può sempre pensare il marito a portare a casa "la pagnotta"...attenzione ho detto marito non a caso, dato che le coppie di fatto in questa misera Italia ipocrita non sono riconosciute o lo sono solo in minima parte e solo per gli eterosessuali!
-Si pensa che chi ricopre un ruolo o ha uno specifico lavoro sudato e ottenuto solo attraverso estenuanti esami e selezioni, non ce l'ha perchè esperta e competente in una data materia, ma solo attraverso favoritismi...ovvero facciamo di tutta un'erba un fascio, se in Italia vige una cultura clientelare, anche chi si fa un "mazzo tanto" non potrà esserne esente!!
-Si pensa che se qualcuno/a fa qualcosa di innovativo (o semplicemente fa qualcosa!) e lo fa bene, ci sia sempre comunque da ridire, ribadire, puntualizzare, non si riconosce il lavoro altrui, non è ammissibile o pensabile dire semplicemente che si è felici di questo, che si è orgogliosi del lavoro di persone che quotidianamente si impegnano per tutti/e, per rendere migliore il posto in cui si vive, ci deve sempre essere un sottofondo di gelosia mista a titubanza!
-Si pensa che chiunque possa da un momento all'altro "fregarti" e allora si agisce di conseguenza, andando in giro con i forconi al posto delle lingue!
Donne e uomini è ora di cambiare rotta e dare più fiducia a se stesse/i e alle/agli altre/i!
E concludo dicendo che è proprio brutto vedere battaglie tra donne quando dovremmo invece trovarci preparate ed unite per contrastare lo status quo e migliorare la nostra condizione e di conseguenza la società tutta.
A.R.PA. è un ‘associazione di Promozione Sociale che nasce nel gennaio 2001 dall’incontro di un gruppo di donne impegnate nel contrasto alla violenza di genere, interessate all’approfondimento delle tematiche di genere e delle politiche delle pari opportunità.
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